Le ventose per sollevamento sono dispositivi fondamentali in molti settori industriali e dell’edilizia. La loro funzione è semplice ma essenziale: permettere la movimentazione sicura e controllata di oggetti, spesso pesanti o delicati, senza danneggiarli.
Tuttavia, non esiste una ventosa “universale”. Ogni contesto operativo — dal tipo di materiale alla modalità d’impiego — richiede una valutazione specifica. In questo articolo analizziamo le principali tipologie di ventose e offriamo una guida alla scelta della ventosa in base al materiale, con approfondimenti dedicati a vetro, legno, marmo e lamiera.
Tipologie di ventose per il sollevamento
Esistono diverse soluzioni tecnologiche per generare e mantenere il vuoto. Ogni tipologia ha vantaggi specifici e si adatta a particolari esigenze di movimentazione.
Ventose elettriche
Funzionano grazie a un sistema alimentato elettricamente, che consente una presa costante e controllata. Sono ideali in ambienti dove non è disponibile un impianto pneumatico, o quando serve un controllo preciso e autonomo.
Ventose motorizzate
Dotate di motori integrati, sono progettate per movimentare carichi pesanti o gestire movimentazioni complesse (inclinazioni, rotazioni, traslazioni). Offrono grande affidabilità e stabilità, anche in contesti intensivi.
Ventose ad aria (pneumatiche)
Sono le più comuni: utilizzano la depressione generata da un impianto ad aria compressa. Richiedono il collegamento a un compressore ma offrono velocità e forza di presa elevate. Adatte a superfici lisce e regolari.
Ventose autonome
Indipendenti da fonti esterne, sono dotate di batteria o sistema integrato di generazione del vuoto. Ideali per lavorazioni in cantiere, su ponteggi o dove non è possibile garantire l’accesso a corrente o aria compressa.
Ventose a vuoto
Termine generico che comprende tutti i sistemi che sfruttano la depressione per aderire a una superficie. A seconda della tecnologia, possono essere elettriche, pneumatiche o ibride.
Ventose per materiale: come scegliere la soluzione giusta
Vediamo ora come le caratteristiche del materiale influenzano la scelta della ventosa più adatta.
Vetro
Superficie liscia, fragile, spesso pesante: richiede massima tenuta del vuoto e protezione della lastra. Si usano tipicamente ventose a vuoto con guarnizioni morbide, bracci regolabili e indicatori di sicurezza. In ambito cantieristico sono molto diffuse le ventose autonome.
Legno
Materiale poroso, irregolare e a volte flessibile. Servono guarnizioni ad alta aderenza e una potenza di vuoto maggiore per compensare le micro-perdite. Sono preferibili ventose pneumatiche con superfici larghe, adatte a pannelli o travi.
Marmo
Pesante e fragile, può avere finiture diverse (lucide, fiammate, sabbiate). È essenziale garantire una presa uniforme senza esercitare pressioni sbilanciate. Si impiegano spesso ventose motorizzate o elettriche con regolazione fine della forza di presa.
Lamiera
Le lamiere possono essere sottili, scivolose e soggette a flessione. Le ventose devono distribuire il carico ed evitare deformazioni. Sono consigliati sistemi a più ventose, spesso pneumatici, con piastre di appoggio flessibili.
Conclusione
Scegliere la ventosa giusta non è solo una questione di portata o dimensioni: è fondamentale valutare il tipo di materiale da sollevare, la frequenza d’uso, l’ambiente di lavoro e i vincoli tecnici presenti.
Un approccio tecnico alla selezione del sistema di presa garantisce maggiore sicurezza, efficienza e durata nel tempo. Le soluzioni disponibili oggi sul mercato permettono un’ampia personalizzazione e l’adattamento anche ad applicazioni non convenzionali.